Per sostegno alla genitorialità si intendono interventi di ‘accompagnamento’ dell’adulto nel proprio ruolo genitoriale e nelle difficoltà ad esso connesse. Queste ultime possono derivare da cambiamenti legati alle fasi del ciclo di vita dei figli (nascita di un figlio, ingresso a scuola o passaggi da un ciclo scolastico al successivo, adolescenza), da eventi critici nella vita familiare (separazione genitoriale, malattie, lutti, presenza di nuovi compagni di vita per i genitori) o da problematiche specifiche dei figli (difficoltà scolastiche, difficoltà di separazione dal genitore, disturbi del comportamento, comportamenti sintomatici di varia natura).
La richiesta di un intervento di sostegno genitoriale può essere mossa anche semplicemente dal desiderio del genitore di migliorare la relazione con i propri figli, conquistando una maggiore consapevolezza delle loro comunicazioni e dei loro bisogni.
I percorsi di sostegno alla genitorialità mirano a favorire nel genitore una riflessione sul modo di rapportarsi e comunicare, accrescendo e rafforzando le sue competenze educative e di ascolto e promuovendo l’elaborazione dei vissuti associati al passaggio di vita fisiologico o traumatico del nucleo familiare.
Tali interventi possono avvenire in un setting individuale, di coppia o di gruppo. In quest’ultimo caso, i partecipanti sono solitamente accomunati da identiche difficoltà (condizione di separazione genitoriale, presenza di una disabilità nel figlio, lutto del coniuge).
Circle Of Security (COS)
Tra gli interventi di sostegno alla genitorialità che negli ultimi anni stanno ricevendo numerosi riconoscimenti a livello internazionale, troviamo il COS (Circle of Security), basato sul modello ideato da Glen Cooper, Kent Hoffman e Bert Powell (2009), il “Circle of Security International – Early Intervention Program for Parents and Chindren’.
Si tratta di un percorso psico-educativo di sostegno alla genitorialità, avente una durata ridotta (10 incontri così organizzati: un primo incontro conoscitivo, 8 incontri del Circolo della Sicurezza, un incontro finale) ed un setting solitamente gruppale.
Sviluppando una maggiore consapevolezza emotiva e capacità di ascolto empatico, gli adulti sono ‘aiutati ad aiutare’ i propri figli a trovare le parole per descrivere le emozioni che stanno provando, al tempo stesso ponendo limiti a eventuali comportamenti inadeguati.
Attraverso l’analisi e l’osservazione dei filmati si aiuta il genitore a prendere contatto con il proprio mondo interno e ciò che questo comporta sulla risposta del bambino. In tal modo il genitore viene sostenuto ad orientarsi da un punto di vista emotivo, nella relazione con i propri bambini e ad identificare chiaramente i bisogni che si nascondono dietro ai loro comportamenti (pianto, rabbia, protesta, chiusura, sfida, aggressività…), così da rispondervi adeguatamente.
Il Circolo della Sicurezza è considerato un intervento di prevenzione primaria per tutte quelle condizioni di disagio dell’età evolutiva in cui la componente emotiva gioca un ruolo fondamentale (disturbi del sonno, iperattività, disturbi dell’attenzione, disturbi dell’alimentazione, bullismo, disturbi del comportamento).
Sostenere le figure genitoriali nel riconoscere e gestire le emozioni che sperimentano nella relazione con il proprio bambino, significa poter mettere in campo tale competenza nella esperienza di vita con il propri figli e poter trasmettere loro questa ‘intelligenza emotiva’.